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Iperconnessione: dati e conseguenze

L’era digitale in cui viviamo e le nuove tecnologie di cui non possiamo più fare a meno portano con sé tanti aspetti positivi ma altrettanti negativi. A poco a poco, siamo scivolati in uno stato di iperconnessione che, in alcuni casi, può sfociare in una vera e propria patologia.

Secondo la rivista “Psychological Science” l’iperconnessione è il bisogno di rimanere costantemente collegati a internet e ai social network. Siamo convinti che questo ci renda multitasking, in realtà siamo sempre più distratti e senza rendercene conto potremmo addirittura arrivare ad abusarne.

I rischi che derivano dall’iperconnessione sono molti, tra questi l’impatto sulle relazioni sociali. Sebbene Internet possa essere un fantastico strumento per facilitare i contatti con amici e familiari, presenta anche un aspetto negativo, come la creazione e il mantenimento di vincoli liquidi, così chiamati perché più superficiali e spesso causa di vuoto e malessere.

Per quanto riguarda i rapporti di coppia, diversi studi dimostrano che il numero di separazioni e conflitti coniugali ha subito un’impennata dall’arrivo massivo di smartphone e social network.

I social possono inoltre influenzare fortemente il benessere di ciascuno di noi. Com’è noto, infatti, vengono impiegati spesso come uno specchio che riflette solo la parte migliore della propria vita (anche spesso in modo irreale e artefatto). In questo modo il rischio per chi guarda è credere che gli altri siano migliori di noi, più interessanti, belli o ricchi, e questo ha un forte effetto negativo.

La prossima settimana condivideremo alcuni spunti su come gestire a meglio l’utilizzo di questi strumenti. Nel frattempo, se vuoi chiedere un consulto gratuito puoi usare il nostro Servizio Twende!. Clicca qui.

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