
Personaggi in analisi: Joker
In tanti hanno provato a definire l’identità del Joker, amante del caos e dell’anarchia. Che non sia anarchica anche la sua psiche?
Il Joker è un personaggio nato nei fumetti come antagonista di Batman, per poi approdare al grande schermo e in molti show televisivi. Rinomato per essere dotato di grande intelligenza, un malato senso dell’humor e per la sua risata inquietante; il suo tocco inconfondibile è l’abito viola e trucco da clown. Ma che tipo di personalità possiamo delineare per questo personaggio?
Per quanto il tentativo di definire il profilo psicologico di Joker possa rivelarsi difficile, proviamo ad iniziare da uno dei fondatori della psicologia. A partire dallo studio della parte inconscia della nostra mente, Freud arriva a sostenere che la personalità è composta da tre “istanze”: l’Es, l’Io e il Super Io.
L’Es consiste in un insieme caotico e turbolento delle pulsioni, volto a raggiungere il piacere a ogni costo. Si tratta della parte irrazionale e animalesca che guida gli istinti e gli impulsi secondo il principio del piacere; il Super Io è, invece, l’insieme dei divieti sociali percepiti dalla psiche come divieto e impedimento alla soddisfazione del piacere; il Super Io interiorizza le regole sociali e guida il comportamento verso attività socialmente accettabili; l’Io, infine, consiste nella parte cosciente della mente che bilancia l’Es e il Super Io.
Alla luce di quanto detto, si può affermare che il Joker sia dominato pienamente dell’Es: egli ricerca il piacere a tutti i costi. Il clown è decisamente diverso dagli altri criminali della città che hanno come scopo principale quello di arricchirsi. Il Joker non è interessato né al denaro né al potere, commette crimini per il puro gusto di farlo.
Tra le teorie post-freudiano possiamo utilizzare il contributo di Jung e la teoria degli archetipi; questi possono essere definiti come strutture psichiche di base che si sono sviluppati come nuclei psichici separati e che condizionano sia consciamente che inconsciamente il nostro modo di essere e comportarci. Se guardiamo al nostro personaggio, vi e’ un archetipo che gli calza a pennello: l’ombra.
L’Ombra rappresenta la parte più sgradevole e negativa della psiche e coincide con gli impulsi istintuali che l’individuo solitamente rifiuta di riconoscere, ma che influisce sul suo comportamento. È, in un certo senso, l’evoluzione junghiana dell’Es freudiano.
In definitiva il Joker è un genio diabolico che commette molteplici atti di violenza per il semplice e puro piacere di commetterli. Si descrive come un “agente del caos” che semina terrore per la città di Gotham solo ed esclusivamente per suo diletto. Di fatto ci troviamo di fronte ad uno degli antagonisti più difficili da affrontare per Batman. Sembra essere un avversario senza punti deboli, forse proprio perché – seguendo soltanto il piacere – non ha un vero e proprio scopo: è l’essenza dell’anarchia psichica.
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