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CatCalling: La Realtà Virtuale nell’assunzione di prospettiva

Uno studio del 2021 svolto all’Universidad Nacional Autónoma del Messico ha indagato l’efficacia della Realtà Virtuale nell’assunzione di prospettiva delle vittime di Catcalling.

Il CatCalling è un fenomeno che comprende commenti e azioni di cattivo gusto come, ad esempio, suonare il clacson, fischiare, apprezzamenti sull’aspetto fisico e tante altre molestie che le donne subiscono in diversi contesti.

Queste azioni, talvolta, vengono attuate per mancanza di empatia: capacità di comprendere i sentimenti degli altri, “mettersi nei panni dell’altra persona”.
La Realtà Virtuale può essere uno strumento utile per sintonizzarsi con emozioni e stati d’animo degli altri.

Di che tipo di Realtà Virtuale parliamo?

La Realtà Virtuale (RV) utilizzata dallo studio universitario messicano è basata su video 360°.
Questo tipo di RV è una tecnologia che comprende un visore su cui sono inseriti contenuti registrati precedentemente da un soggetto, attraverso una telecamera fissata in testa.

La Realtà Virtuale con video 360° rientra nelle tecnologie emotive per il suo potere di coinvolgere l’utente, facendogli provare un senso di realtà e di presenza all’interno delle scene visionate.
Questo è reso possibile da una visione dei contenuti in prima persona e dal senso di incarnazione di un altro corpo.

In letteratura, si è scoperto che la Realtà Virtuale basata su video a 360° aiuta le persone ad assumere prospettive diverse. Per questo motivo, è stata utilizzata per ridurre il pregiudizio raziale, diminuire comportamenti di violenza domestica  e, nel caso presente, aumentare l’empatia negli uomini attraverso l’incarnazione di avatar femminili.

Lo studio

In un esperimento dell’Universidad Nacional Autónoma del Messico 44 uomini sono stati controbilanciati in due condizioni: una narrativa e l’altra in RV con video 360°.

Nella condizione di Realtà Virtuale con un video 360° i partecipanti indossando il visore vedevano contenuti girati in prima persona da una donna.

Il video era diviso in più parti:

–        Induzione del senso di Embodiment: gli uomini vedevano un corpo di un avatar femminile che faceva movimenti degli arti su se stesso. Essi dovevano imitarlo per provare un senso di incarnazione con il corpo artificiale.

–        Scene di vita quotidiana: i partecipanti vedevano in prima persona l’avatar femminile che si lavava i denti, si metteva le scarpe, faceva colazione.

–        Molestie sessuali: gli uomini incarnati nel corpo di una donna erano esposti a commenti sessuali, vedevano un uomo che cercava di fotografarli senza consenso ed un contesto metropolitano in cui una persona si avvicinava e cercava di tenerli la mano.

Nella condizione narrativa veniva presentata la stessa storia, ma in formato testuale. Gli uomini, in questo caso, dovevano immaginare il contenuto della narrazione come se stesse accadendo a loro.

Tutti i partecipanti hanno sperimentato entrambe le condizioni, alcuni prima con la Realtà Virtuale ed altri con la Narrazione e viceversa.

Prima e dopo l’esperienza (in Realtà Virtuale o Narrativa) ogni partecipante compilava questionari sull’empatia, sull’atteggiamento verso la violenza di genere e sull’assunzione di prospettiva.

Realtà Virtuale con video 360° VS Narrazione: i risultati!

I risultati hanno mostrato che entrambe le attività (Narrazione e video 360° in RV) hanno portato a cambiamenti di empatia e atteggiamenti violenti negli uomini rispetto al livello basale.

In particolare, i punteggi migliori a livello di empatia si sono ottenuti dopo aver sperimentato la condizione di Realtà Virtuale con video 360°.
Vedendo in prima persona un video di un avatar femminile che subisce CatCalling in diversi contesti ha permesso di migliorare l’assunzione di prospettiva e senso di vicinanza e connessione con la vittima.  

Notando il potenziale della Realtà Virtuale come “macchina dell’empatia” è lecito pensare che essa potrebbe essere molto utile in contesti educativi.
Infatti, potrebbe essere utilizzata per diminuire condotte di bullismo, discriminazioni, pregiudizi raziali e tanti altri fenomeni sociali come il CatCalling.

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