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Genitori e lo smartphone: figli in pericolo

Si parla spesso di giovani incollati a tablet e smartphone… Ma se ad esservi incollati fossero i genitori? Le ricerche attuali dimostrano proprio ciò e ci spiegano perché i genitori distratti dagli smartphone sono un vero pericolo per lo sviluppo dei propri figli.

La rivoluzione digitale degli ultimi decenni ha cambiato il modo di comunicare dell’intera umanità, influenzando gli stili di vita e di socializzazione di popoli, aziende, scuole e, soprattutto, famiglie.

E così i genitori di oggi si trovano a dover crescere ed educare generazioni di nativi digitali che sono esperti nell’utilizzo di strumenti sconosciuti – o quasi – agli adulti.

Specialmente qualche anno fa, accadeva spesso che fossero proprio i figli ad insegnare come utilizzare lo smartphone o il computer ai propri genitori, ormai lontani dall’ideale di “saggi ed esperti trasmettitori di saperi”.

Al giorno d’oggi lo smartphone è diventato uno strumento indispensabile per giovani e adulti, ma soprattutto per mamme e papà, che quasi sicuramente sanno usufruire sempre di più degli agi offerti dal mondo digitale.

Ogni genitore di oggi avrà più e più volte considerato comodo tenere impegnati i propri figli con smartphone e tablet, così da avere tempo e modo di occuparsi di altro,  come se questi dispositivi elettronici avessero, in qualche modo, sostituito le baby-sitter.

Ma questi smartphone hanno sostituito le baby-sitter o “rapito” mamma e papà?

Un fatto molto significativo che mette in luce questa emergente problematica, riguarda il contenuto di un tema di un bambino di seconda elementare, in una scuola della Louisiana. La traccia del tema – “parlami di un’invenzione che non ti piace e perché” – dà spunto al bambino per manifestare il suo disappunto sull’utilizzo dello smartphone da parte dei suoi genitori, spiegando che gli piacerebbe che i suoi non ne avessero uno, dato che “ci passano tutto il giorno”.

È significativo che, nella stessa classe, 4 bambini su 20 abbiano espresso il medesimo pensiero.

Tale avvenimento ha alimentato un profondo ed interessante dibattito sull’utilizzo degli smartphone di ragazzi e genitori, facendo il giro del mondo con gli hashtag #ascoltateivostribambini (#listentoyourkids) e #mollaqueltelefono (#getoffyourphone).

Quando si parla di smartphone e rapporto tra genitori e bambini, l’attenzione cade sempre sui temi della condivisione di contenuti relativi a minori e sulla privacy, o su quanto i “giovani di oggi” si stiano perdendo dietro agli smartphone.

Purtroppo, difficilmente ci si sofferma, invece, su quanto gli stessi dispositivi digitali distraggano i genitori, ledendo il benessere dei figli.

Cosa emerge dagli studi

Nel sondaggio annuale del 2016 della rivista “Kid Survey” è stato chiesto a 2000 bambini, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, se i genitori fossero distratti quando interagivano con loro.

Il 62 % dei bambini ha risposto di sì, ed il distrattore più frequente è risultato essere lo smartphone.

Recenti studi (McDaniel – Radesky, 2018), hanno osservato l’interazione tra figli e genitori nella quotidianità e hanno dichiarato che un’altissima percentuale tra i genitori utilizzata il telefono durante le conversazioni con i propri figli, spesso non distogliendo neanche lo sguardo dal dispositivo.

A tale atteggiamento distratto dei genitori, la maggior parte dei bambini ha reagito con comportamenti inadeguati, principalmente provocatori.

Tali osservazioni hanno spinto ad analizzare la relazione esistente tra l’uso della tecnologia dei genitori e i problemi di comportamento dei figli. Durante questi studi, la maggior parte dei genitori ha dichiarato che i vari dispositivi tecnologici interrompono quotidianamente la comunicazione con i propri figli.

McDaniel e Radesky hanno chiamato “tecnoinferenza”  il fenomeno che si verifica quando i dispositivi tecnologici interferiscono con l’interazione sociale.

I problemi più comuni della tecnoinferenza sono l’aumento dell’iperattività e l’aumento di problemi di internalizzazione dei bambini.

Essi a loro volta sono connessi alla distrazione dei genitori, spesso rifugiati nella tecnologia per fuggire alle problematiche dei figli.

In conclusione

È così che molti ragazzi vengono accusati di essere smartphone-dipendenti da genitori che a tavola con distolgono neanche lo sguardo dai loro dispositivi digitali.

In un’epoca satura di tecnologia, trovano numerose difficoltà a dare il buon esempio.

E se i nostri figli non gridano più “voglio passare più tempo col tablet” ma “molla quel telefono”, è tempo di aprire gli occhi su quanto le relazioni virtuali sostituiscano o tolgano spazio a quelle reali, e soprattutto su quanto le relazioni genitore-figlio hanno bisogno ancora – e sempre – di condivisione di tempo e dialogo, piuttosto che di post.

Sitografia

http://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/teen/2018/10/28/smartphone-lo-usano-piu-i-ragazzi-o-i-genitori-8-consigli-utili (7/05/2019)

https://www.pewinternet.org/2018/08/22/how-teens-and-parents-navigate-screen-time-and-device-distractions (7/05/2019)

Bibliografia

FABIO, R., A. (2003). Genitori positivi, figli forti: come trasformare l’amore in educazione efficace. Trento: Erickson.

McDANIEL, B.T., RADESKY,  J., S., (2018). Technoference: longitudinal associations between parent technology use, parenting stress, and child behavior problems. Pediatric Research, 84, 210–218.

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