
La Realtà Virtuale in sala operatoria
“In sala operatoria come nella plancia di comando di un aereo”.
La realtà virtuale si è fatta largo anche nel settore della medicina, in particolar modo nell’ambito chirurgico, come strumento per la ricerca, la formazione e la cura dei pazienti. E’ ispirato al mondo dell’aeronautica e alle sue regole il Besta NeuroSim Center, attivato dall’Istituto Neurologico Besta di Milano e pensato per la formazione dei neurochirurghi attraverso simulatori computerizzati: 3 simulatori hi-tech più un visualizzatore che permette viaggi tridimensionali nei vari distretti del corpo umano.
Il Besta Neurosim Center è il primo centro di simulazione neurochirurgica d’Europa. Ogni passaggio è pianificato al millimetro grazie alla Realtà Virtuale, provato e riprovato al joystick prima di passare al corpo del paziente, in modo da poter garantire interventi di massima sicurezza con il minimo livello di rischio. Grazie alla Realtà Virtuale, i chirurghi non solo hanno la possibilità di analizzare il problema e pianificare con cura l’intervento prima dell’operazione ma addirittura simularla. Grazie a questa tecnologia è infatti possibile selezionare l’intervento che si andrà a effettuare e e riprodurre, con degli strumenti molto simili a quelli reali, ciò che succede in sala operatoria. Inoltre, i simulatori computerizzati sono in grado di restituire al chirurgo la stessa risposta tattile che si avrebbe in un intervento vero.
Francesco Di Meco, a capo del Dipartimento di Neurochirurgia dell’Ospedale, ha sottolineato che i dati sull’uso dei simulatori in chirurgia dimostrano che un’ora di pratica ‘virtuale’ equivale a ben 100 ore in sala operatoria. La realtà virtuale diventa quindi un’opportunità formativa di grandissimo valore per il neurochirurgo e una garanzia per il paziente.
Il centro nasce soprattutto per rispondere alla necessità di aumentare la sicurezza degli interventi chirurgici e dall’esigenza dei chirurghi di esercitarsi, aggiornarsi e formarsi costantemente nel corso di tutta la loro attività professionale. Gli esperti del Besta di Milano evidenziano infatti che “nel 2013, in Italia, oltre il 36% delle denunce contro medici ha riguardato l’ambito chirurgico”.
In ambiti come questo risulta evidente che l’innovazione e il miglioramento tecnologico, portate avanti dalle giuste mani e con i giusti scopi, possano essere un’eccezionale risorsa per il futuro.
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