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La Realtà Virtuale si adatta a tutti gli approcci teorici? Sì.

La Realtà Virtuale non è solo estremamente efficace in Psicologia Clinica, ma anche all’interno di molteplici ambiti di intervento e approcci teorici. Vediamo quali.


Realtà Virtuale e tecniche espositive

  • Fobie Specifiche: Nell’ambito della Terapia Cognitiva Comportamentale, la Realtà Virtuale presenta innumerevoli vantaggi nel trattamento dei disturbi fobici (Garcia Palacios et al., 2002).

    Rispetto alle esposizioni immaginative, l’esposizione in Realtà Virtuale può fornire stimoli a pazienti che hanno difficoltà a immaginare scene ansiogene o traumatiche. Rispetto alle esposizioni in vivo, l’esposizione in Realtà Virtuale consente di programmare l’intensità e la durata dell’esperienza in funzione delle necessità dei nostri pazienti, assicurandone la gradualità. 
  • DOC: Le potenzialità espositive sono applicabili non solo alla Desensibilizzazione Sistematica, ma anche all’Esposizione con Prevenzione della Risposta per il trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo (Cipresso et al., 2013).
  • PTSD: Nel trattamento dei PTSD, la Realtà Virtuale sopperisce ai deficit di accesso alla memoria traumatica, consentendo di rivivere esperienze impossibili da riprodurre nella realtà, come attacchi terroristici o luoghi ormai distrutti (Powers e Emmelkamp, 2008).
  • Ansia Sociale: Così come per altri Disturbi d’ansia, la Realtà Virtuale è estremamente efficace nell’Ansia Sociale (North e colleghi, 2002). Tale considerazione è valida non solo per il parlare in pubblico, ma anche per mettersi a confronto in situazioni di intimità, nel giudizio e nell’assertività.

    Grazie alla Realtà Virtuale infatti sarà possibile confrontarsi con un pubblico, in una riunione di lavoro o una cena con amici.
Lo scenario ‘Ospedale’ ripreso dalla nostra App DOCURE, per il trattamento del D.O.C.

Non solo CBT! Una tecnologia indipendente dagli approcci terapeutici

La Realtà Virtuale si presenta come una tecnologia estremamente flessibile, nonché facilmente adattabile ai diversi approcci psicoterapeutici in quanto permette di definire un target specifico, che sia cognitivo, comportamentale o emotivo (Riva, 2006).

Un comportamentale potrà avvalersi di un sistema di Realtà Virtuale per attivare una risposta di paura in un paziente fobico, un cognitivo utilizzarlo per valutare modelli e abitudini disfunzionali, mentre uno psicodinamico potrà impiegare gli ambienti virtuali come un complesso sistema simbolico atto ad elicitare determinati vissuti.

Vediamo altri esempi. 

In ambito psicoanalitico, per esempio, una delle applicazioni di maggiore interesse della Realtà Virtuale è quella alla tecnica del sogno guidato (Rêve Eveillé Dirigé, Desoille, 1961). Grazie a questa tecnica il paziente visualizza immagini e simboli. Attraverso di essi, mediante le associazioni, esplora un passato che sembrava dimenticato,  cambia visuale sulla storia intima dei propri conflitti, diviene consapevole dei propri vissuti arcaici. 

In ambito strategico, è possibile trattare i disturbi d’ansia usando l’ambiente stesso per svolgere tecniche distrattive, spostando il focus dell’attenzione del paziente.

Si può chiedere ad un paziente con attacchi di panico, una volta immerso in uno scenario virtuale che porta all’insorgenza di un episodio di panico, come ad esempio una metro, di spostare l’attenzione su un compito semplice ma impegnativo (contare i tutti seggiolini) invece di monitorare le proprie funzioni corporee.


Lo scenario metro ripreso dalla nostra App KLOVER, per il trattamento della Claustrofobia.

RV, Rilassamento e Terapie del Dolore

La Realtà Virtuale è uno strumento valido anche per le tecniche di rilassamento. I risultati positivi vanno dalla diminuzione dello stress lavorativo dovuto all’immersione in splendidi scenari naturali, alle tecniche di body scan, alla respirazione profonda e alla psicoeducazione utilizzando la Realtà Virtuale (Navarro-Haro et al., 2017).

Ambienti ristorativi naturali hanno inoltre dimostrato di essere di supporto quale distraction technique nelle terapie del dolore (a cominciare dalle cronicità), consentendo un potenziamento delle terapie tradizionali e una riduzione dei farmaci assunti (Jones et al., 2016).

RV e Riabilitazione Psichiatrica

Il principale vantaggio delle attività di Abilitazione e Riabilitazione svolte in Realtà Virtuale si chiama “ecologia” dell’intervento.

Cucinando in Realtà Virtuale, mettendo a posto la propria stanza, prendendo un autobus, facendo la spesa, il paziente ha la possibilità di esercitare funzioni mnestiche ed esecutive in ambienti che simulano la vita quotidiana, consentendo di tesaurizzare l’esperienza e generalizzarla alla vita reale (Larson et al., 2014). 

Tra le nostre soluzioni, parlando di Riabilitazione Cognitiva, c’è CEREBRUM.

Realtà Virtuale e Psicologia dello Sport

La Realtà Virtuale può essere utilizzata in ambito sportivo per la preparazione dell’atleta. Una delle sue applicazioni è per esempio connessa alla pre-visualizzazione del percorso di gara, offrendo all’atleta la possibilità di percorrerlo virtualmente prima che realmente.

Una filosofia simile la si impiega per il potenziamento del ciclo di percezione-azione, per il potenziamento dei riflessi e nel supporto alle tecniche di anticipazione visiva (Bird, 2020).


Formazione Aziendale

Il campo della Realtà Virtuale non è limitato all’area clinica.

Alcuni autori hanno studiato l’influenza e l’applicazione della RV nelle organizzazioni per il benessere dei lavoratori.

Inoltre, l’utilizzo della Realtà Virtuale è molto esteso e abbraccia anche il mondo della formazione attraverso specifici training: resilienza, team-working, salute e sicurezza (Khandelwal & Upadhyay, 2021).

Grazie alla Realtà Virtuale, ad esempio, è possibile fornire alle persone una palestra all’interno della quale si sperimentano, apprendono o perfezionano la competenza che ci interessa.

Grazie alle neuroscienze sappiamo che l’apprendimento è influenzato da componenti motivazionali e da componenti emotive.

Gli studi condotti sui processi di apprendimento hanno permesso di individuare le aree responsabili dei processi mnestici (quali ippocampo e amigdala), evidenziando il ruolo centrale dell’attivazione emozionale nell’apprendimento.

Allo stesso modo è stato osservato che l’utilizzo della RV come strumento per la formazione consente di aumentare notevolmente la capacità di memorizzare le nozioni e i comportamenti di cui si è avuta esperienza immersiva.

Noi stessi abbiamo creato un’offerta parallela a quella per gli Psicologi pensata per aziende, formatori e coach: il Virtual Lab.

Vuoi imparare a usare la Realtà Virtuale nel tuo studio?

Sin dal 2016, IDEGO Psicologia Digitale fornisce ai professionisti della Salute Mentale App di Realtà Virtuale efficaci ed accessibili, anche economicamente, nonché Linee Guida scientificamente fondate per il loro impiego.

Tale obiettivo prende oggi forma nella Masterclass di Psicologia Digitale, un’offerta che consente allo Psicologo, con pochi semplici click, di dotarsi non solo di un visore all’avanguardia e di tutte le App di Realtà Virtuale di IDEGO, ma anche di partecipare ad un weekend intensivo ed esperienziale di formazione. 

Durante questo weekend, unico nel suo genere, agli Psicologi viene insegnato ad utilizzare il visore e le sue potenzialità in Terapia, le App e il loro protocollo. 

Grazie a sezioni esperienziali, registrazioni di casi clinici, simulate, oltre che guide, manuali scritti e assistenza costante, gli Psicologi possono accedere oggi ad un ‘pacchetto’ che gli consente di integrare da subito questa affascinante tecnologia nella propria pratica professionale.

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