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La Realtà Virtuale aumenta l’efficacia della psicoterapia tradizionale? Sì.

La Realtà Virtuale ha dimostrato, da più di venti anni, di rappresentare uno strumento efficace nei percorsi di cura e supporto psicologico, dal trattamento dei disturbi d’ansia sino alla Riabilitazione Psichiatrica o alla Psicologia dello Sport.

Scopriamo perché.

Perché la Realtà Virtuale funziona in Psicologia?

Alla base di questa solida letteratura vi è un concetto molto semplice: la possibilità, grazie ad un apposito visore, di immergere il paziente in ambienti virtuali che simulano situazioni complesse della vita quotidiana, ma nella sicurezza dello studio del terapeuta.

Grazie a questa tecnologia, lo studio del professionista può trasformarsi in un parco, un ascensore, una metropolitana, un ospedale, e così via.

Una sorta di “teletrasporto” insomma, la cui “magia” che l’alimenta si chiama “senso di presenza”: ovvero la capacità di illudere la mente di essere realmente li, nel luogo generato dal computer, e non nel luogo dove si è realmente (Riva, 2008).

Psicologo usa Realtà Virtuale a studio

RV e senso di presenza

Sembra difficile crederci, ma chi ha provato un qualunque caschetto di Realtà Virtuale può testimoniarlo: la RV induce reazioni comportamentali, cognitive ed emozionali del tutto simili alle situazioni reali equivalenti.

Sta qui il segreto della Realtà Virtuale: nonostante la consapevolezza di essere nello studio del proprio terapeuta, un paziente con paura delle altezze che viene teletrasportato sul terrazzo di un’abitazione sperimenta una attivazione del SNC in tutto e per tutto similare a quella che avrebbe nella realtà reale.

Apprendimento in Realtà Virtuale e Generalizzazione dell’Apprendimento

Quali sono le implicazioni del senso di presenza?

La possibilità per il paziente di mettersi a confronto con oggetti e situazioni reali, ma nella sicurezza dello studio del terapeuta!

Quindi: apprendimento e generalizzazione dell’apprendimento.

Grazie alla Realtà Virtuale, infatti, un paziente potrà confrontarsi con oggetti e situazioni reali, imparare dalle proprie azioni e dalle conseguenze delle stesse, sperimentare nuove strategie di adattamento e di gestione dei propri vissuti.

Il tutto con lo psicologo al suo fianco, che lo segue passo passo.

Efficiacia, Accettabilità, Dropout.

Evidenze scientifiche ventennali comprovano l’efficacia della Realtà Virtuale nell’ambito dei disturbi d’ansia (North et al., 2001), nel trattamento delle fobie specifiche (Garcia Palacios et al., 2002), dei PTSD (Powers e Emmelkamp, 2008), dei Disturbi Sessuali (Ticknor e Tillinghast, 2011), dei DCA (Vicentini, 2011), dei DOC (Cipresso et al., 2013), nei percorsi di riabilitazione psichiatrica (Smith et al., 2014), di Mindfulness e rilassamento (Navarro-Haro et al., 2017) e molto altro ancora.


La Realtà Virtuale consente di abbattere tempi e costi della terapia (Gujjar et al., 2019), aumentando inoltre l’engagement e la compliance del paziente (Valimaki et al., 2014). L’accettazione dello strumento ha livelli elevatissimi (Garcia-Palacios e Botella, 2007) e sembra indipendente dalle fasce d’età (Palmas et al., 2019).

Insomma una tecnologia che piace a grandi e piccini, ma non solo.

Tra i dati di maggior interesse connessi all’uso della Realtà Virtuale vi è la riduzione del dropout, che in alcune patologie (quali il DOC) sfiora il 43% in meno di probabilità di dropout (Hezel e Simpson, 2019).

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Sin dal 2016, IDEGO Psicologia Digitale fornisce ai professionisti della Salute Mentale App di Realtà Virtuale efficaci ed accessibili, anche economicamente, nonché Linee Guida scientificamente fondate per il loro impiego.

Tale obiettivo prende oggi forma nella Masterclass di Psicologia Digitale: un’offerta che consente allo Psicologo, con pochi semplici clic, di dotarsi non solo di un visore all’avanguardia e di tutte le App di Realtà Virtuale di IDEGO, ma anche di partecipare ad un weekend intensivo ed esperienziale di Alta Formazione.

Durante questo weekend, unico nel suo genere, agli Psicologi viene insegnato ad utilizzare il visore con i propri pazienti: il funzionamento delle App, la metodologia (dalla A alla Z) e il protocollo d’intervento.

Grazie a sezioni esperienziali, registrazioni di casi clinici, simulate, oltre che guide, manuali scritti e assistenza costante, gli Psicologi possono accedere oggi ad un ‘pacchetto chiavi in mano’ che gli consente di integrare da subito questa affascinante tecnologia nella propria pratica professionale.

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