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Realtà Virtuale e Psicoterapia: l’opinione del Dott. Riccardo Caboni

Il Dott. Riccardo Caboni, Psicologo e Psicoterapeuta EMDR, si è abilitato come Psicologo Digitale durante la terza edizione della Masterclass. Qui ci racconta la sua esperienza con la Realtà Virtuale nella sua pratica professionale.

Quando hai iniziato la tua attività clinica? E cosa ti ha spinto ad intraprendere questa professione?

Il mio percorso psicoterapico mi ha aiutato a focalizzare la mia naturale propensione nel voler e poter essere d’aiuto all’altro. Oltre dieci anni fa, dopo un lungo percorso di studi e specializzazione, sono riuscito ad approfondire l’aspetto clinico della mia professione.

Hai uno studio privato? Se sì, dove?

Sì, ho uno studio privato a Roma, in Via Quintino Sella, 41.

Come hai conosciuto IDEGO?

Attraverso un feedback molto positivo da una collega che già sperimentava gli strumenti di intervento proposti da IDEGO.

Raccontaci: quali soluzioni di Realtà Virtuale offri ai tuoi pazienti? E per risolvere quali problemi?

La Realtà Virtuale funziona da enzima nel percorso psicoterapico, cioè facilita il processo di risoluzione del malessere psichico. Lo utilizzo come efficace strumento nel trattamento delle fobie specifiche (paura di volare, degli insetti, dell’altezza etc.) e nelle tecniche di rilassamento e di regolazione delle emozioni.

Risulta molto utile per chi ha difficolta o blocchi nell’utilizzare la funzione immaginativa del cervello. Anche nel contesto formativo la Realtà Virtuale permette di vivere un’esperienza senso-motoria che facilita e potenzia l’apprendimento.

Quali sono i vantaggi che offri ai tuoi pazienti grazie agli strumenti di Realtà Virtuale?

I miei pazienti hanno il vantaggio di poter utilizzare uno strumento innovativo, efficace e in linea con i tempi che stiamo vivendo. Riuscire ad utilizzare al massimo tutte le potenzialità che il nostro cervello ci offre è la massima aspirazione a cui ambire come esperti della salute mentale. La Realtà Virtuale permette di acquisire, passo dopo passo, il controllo di un’esperienza corporea-emotiva che genera un cambiamento emozionale correttivo.

Quale, tra le soluzioni di IDEGO, viene più incontro alle esigenze dei tuoi pazienti? E perchè?

Il paziente è il protagonista dell’azione ed io un suo alleato. Poter pianificare insieme il percorso tattico del cambiamento e misurarne i miglioramenti rende il paziente capace di padroneggiare una situazione in Realtà Virtuale allenandosi allo stesso tempo a fronteggiare la vita quotidiana.

Ci vuoi raccontare come funziona una tua seduta/sessione tipo con la Realtà Virtuale?

Prima di utilizzare il visore, c’è una fase di valutazione e conoscenza reciproca. Dopo aver studiato attentamente la problematica della persona, propongo l’utilizzo della Realtà Virtuale all’interno del percorso psicoterapico. Segue una fase psico-educativa con valutazione delle aspettative e condivisione degli obiettivi, dopo la quale si inizia eventualmente l’esperienza attiva tramite visore.

Qual è la sfida più grande che ti poni in questo momento nel tuo lavoro?

Abbattere i pregiudizi sulla nostra professione, svecchiare l’immaginario dello psicologo ed allargare internazionalmente la prospettiva lavorativa.

Quali credi che siano le abilità necessarie per intraprendere un’attività come la tua? 

Capacità di osservazione, flessibilità, conoscenza di sé. Una spiccata capacità d’ascolto focalizzata, abilità nel sintonizzarsi con l’emozione dell’altro, conoscenze teorico-pratiche della materia. L’ abilità nel saper identificare e stabilire i confini tra sé e l’altro, capacità critica e abilità nel sapersi mettere in discussione.

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